Depressione e Disturbo Bipolare L'espressione "mi sento depresso" significa per molti sentirsi giù, essere avvilito, avere un momentaneo abbattimento. Frequentemente, quando qualcosa va male si sente dire: "oggi sono sotto tono", "mi sento triste, demotivato".
A livello medico il termine depressione ha un significato preciso e descrive uno stato patologico costituito da in insieme di sintomi e di comportamenti:
-il depresso si sveglia stanchissimo, senza interesse per il giorno che ha davanti, con un grande senso di angoscia.
-il depresso si alza e si veste con fatica, non cura la propria persona, perchè tutto questo comporta una scelta: la difficoltà a prendere decisioni è uno dei sintomi più frequenti della depressione. Ne derivano sentimenti di colpa, di autosvalutazione, di ridotta stima di sè.
-il depresso perde spesso ogni motivazione ad agire, si sente svuotato, debole, incapace di affrontare il mondo, tutto gli è indifferente. A nulla valgono le sollecitazioni e gli incoraggiamenti, anzi frasi come "sforzati...cerca di reagire!" hanno l'effetto opposto e sono vissute come dimostrazione della propria inutilità.
La depressione è una malattia diffusa che nell'arco della vita colpisce il 15-20% della popolazione, è presente in tutte l'età anche se la maggiore frequenza si ha tra i 20 e i 40 anni, colpisce tutti i ceti sociali ed è responsabile di un disturbo dell'umore.
In alcuni soggetti il disturbo dell'umore può essere
bipolare: ad uno stato di depressione si alternano momenti di euforia e di esaltazione. Si può avere un passaggio rapido da uno stato di rallentamento e di blocco psicomotorio ad una condizione di eccitamento con euforia o con irritabilità (temperamento ciclotimico): sono persone che oscillano continuamente.
Nelle forme più gravi (Disturbo Bipolare) le due fasi, che possono essere intervallate da lunghi periodi di umore normale, si esprimono con lunghi episodi di depressione che si alternano a brevi episodi di mania (esaltazione, ottimismo esagerato, facilità a sperperare denaro, violenza, atti inconsulti ecc.). Se non si riconosce la malattia questi pazienti possono essere condannati ad una generale incompresione.
Una diagnosi precoce e adeguata nonchè una terapia farmacologica, condotta in modo corretto e in dosi appropriate, possono essere risolutive per molte persone che soffrono di depressione o di disturbo bipolare.
Nel 40% dei casi i disturbi dell'umore possono essere accompagnati dai disturbi di ansia. Le patologie più comunemente associate sono:
Disturbo di panico -Il disturbo di panico che colpisce circa il 4-6% della popolazione consiste in una crisi acuta ed improvvisa di ansia che compare a ciel sereno caratterizzata da palpitazioni, sensazione di soffocamento, sudorazione, angoscia, panico intenso con paura di morire. Quando una crisi del genere avviene in una situazione specifica (ad. esempio alla guida dell'auto, in ascensore, in un ambiente molto affollato)il paziente sviluppa una sorta di evitamento nei confronti della situazione suddetta. Si parla in questi casi di comportamento claustrofobico (evitamento di tutte quelle situazioni costrittive in cui può essere difficile fuggire o chiedere aiuto) e agorafobico (evitamento di tutti i luoghi aperti e affollati: il mercato, la piazza, una strada con molto traffico...)
Il disturbo di panico è una malattia a carattere familiare che oggi può essere curata in modo ottimale con una terapia farmacologica adeguata, grazie ad una diagnosi tempestiva. Le persone non curate e/o non diagnosticate vivono nel terrore che l'attacco si ripeta e spesso si rifugiano nell'abuso di alcolici per ridurre le loro paure.
Disturbo d'ansia generalizzata -Il disturbo d'ansia generalizzata si presenta come una condizione di ansia ed apprensione persistente in cui il paziente manifesta eccessiva preoccupazione per le circostanze ordinarie della vita di tutti i giorni, lamenta sentimenti di apprensione per lo stato di salute, di incolumità fisica, per la situazione economica con previsioni di sventura. Sono evidenti uno stato di allarme e di ipervigilanza continua. Si associa inoltre una componente somatica con sintomi quali: respiro affannoso, sudorazione, senszione di "testa vuota" e/o "confusa", vampate di caldo, nausea, vomito ,diarrea, dolori muscolari, cefalee tensive.
Anche in questo caso le persone non curate e/o non diagnosticate spesso si rifugiano nell'abuso di alcolici o possono talora andare incontro ad alterazioni della condotta alimentare con comportamenti iperfagici ovvero di smodata e incontrollata assunzione di cibo.
Fobia sociale -La fobia sociale si manifesta come una condizione di timidezza patologica, la folla produce una grave ansia che obbliga il soggetto a rinunciare a tutto ciò che comporti una esposizioni agli occhi di molti. Alcune persone non riescono a parlare in pubblico (ad esempio sostenere un esame), non sono capaci a firmare un documento se qualcuno li guarda, altri non riescono a mangiare davanti a più persone (ad esempio al ristorante) per timore di risultare inadeguati oppure sono inibiti nell'utilizzare i gabinetti pubblici.
In genere il disturbo esordisce in modo graduale nella tarda giovinezza o nell'adolescenza. Anche in questo caso una diagnosi precoce è molto importante per l'evoluzione benigna della patologia.
Disturbo ossessivo Compulsivo -Il disturbo ossessivo compulsivo è un disturbo diffuso che colpisce il 3-5% della popolazione e si contraddistingue per la presenza di idee, pensieri, ricordi intrusivi e involontari che causano un marcato disagio e/o compulsioni con cui si definiscono comportamenti ripetitivi (rituali)volti a ridurre l'ansia.
Le ossessioni più frequenti sono quelle riguardanti lo sporco, la contaminazione con germi e/o con sangue, le ossessioni dubitative (ad esempio la paura di sbagliare o di compiere qualcosa di contrario alla legge)le ossessioni religiose (ad esempio il timore di bestemmiare o commettere peccati). I rituali più frequenti riguardano la pulizia e il controllo. Questi soggetti devono lavarsi le mani anche cento volte al giorno, devono mantenere un ordine perfetto e una pulizia meticolosa della casa, devono devono disinfettarsi e cambiarsi di abito quando tornano a casa. Altri sono costretti a controllare decine di volte di aver chiuso il gas, la porta di casa, la portiere della macchina.
Il paziente ossessivo compulsivo soffre molto perchè si rende conto della assurdità della sua condotta ma non riesce a vincersi, a rinunciare alle sue ossessioni e compulsioni. Il disturbo ossessivo compulsivo può esprimersi pure con comportamenti compulsivi nei confronti del culto della religione con manifestazioni di iperreligiosità. Anche questo disturbo oggi può essere curato con i farmaci con notevoli successi.
Bibliografia: DSM-IV-TR Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali Masson editore; Manuale di Psichiatria a cura di Giovanni B Cassano Utet editore.